Come fare le pieghe dei croissant per ottenere un risultato perfetto: consigli, tecniche e sfogliatura
Le pieghe nei croissant sono l’essenza della sfogliatura perfetta: determinano la friabilità, la sfogliatura (detta anche stratificazione) interna e la resa estetica del prodotto finito. Che si tratti di un classico dolce da colazione o di una variazione salata come il croissant al pecorino di Andrea Valentinetti, la tecnica di piegatura è ciò che distingue un prodotto mediocre da uno d’eccellenza.
Lo chef padovano, grazie alla sua lunga esperienza nella cucina d’autore, ci accompagna nella scoperta delle regole fondamentali per un croissant ben sviluppato, sfogliato in modo regolare e piacevole al morso.
Quante pieghe fare per i croissant?
Una delle domande più frequenti tra chi si cimenta nella viennoiserie è: quante pieghe fare per i croissant? La risposta dipende dal risultato che si vuole ottenere in termini di sfogliatura, ma anche dalla tecnica personale e dalla gestione dei tempi di lavorazione.
Le pieghe più comuni sono:
Piega a 3 per croissant: la piega semplice
È la tecnica base, detta anche piega semplice. Consiste nel dividere idealmente l’impasto in tre parti, sovrapponendole come un depliant a tre ante. Con tre pieghe a 3 si possono ottenere già fino a 27 strati, a seconda delle laminazioni iniziali.
Piega a 4 per croissant: la piega doppia
Conosciuta anche come piega doppia, è più complessa ma garantisce una maggiore stratificazione. L’impasto viene piegato in quattro, portando i lembi esterni verso il centro prima della sovrapposizione finale. Con due pieghe a 4, si ottengono più di 30 strati uniformi.
Piega a 5 per croissant: per risultati rapidi e stratificati
Meno diffusa ma efficace per accelerare la lavorazione mantenendo una buona sfogliatura. La piega a 5 croissant consente di aumentare il numero di strati con meno passaggi, ma richiede un’ottima gestione della temperatura dell’impasto e del burro.
La quantità di pieghe influenza direttamente la friabilità del croissant, la sua regolarità interna e la spinta in cottura. Il segreto sta nel dosare forza e delicatezza in base alla tecnica scelta.
Le principali tecniche di piegatura
Piega alla francese croissant: la base della tradizione
Tra le tecniche più usate nei laboratori artigianali c’è la piega alla francese per croissant. È il metodo classico che garantisce una laminazione regolare e ben definita. Viene spesso preferita nei prodotti da colazione dove la sfogliatura deve essere ben visibile ma non troppo friabile.
Come si realizzano le pieghe dei croissant sfogliati
Realizzare correttamente le pieghe croissant sfogliati richiede attenzione a tre fattori:
Temperatura dell’impasto e del burro: devono essere allineate per evitare rotture o assorbimenti anomali.
Numero di riposi: tra una piega e l’altra, è fondamentale far riposare l’impasto almeno 30 minuti in frigo per rilassare il glutine.
Utilizzo della semola rimacinata: aiuta a stendere senza che l’impasto si attacchi e migliora l’assorbimento durante lo staglio e la stesura.
Come fare le pieghe dei croissant: step pratici
Per ottenere una sfogliatura elastica ma resistente:
Inizia con un impasto ben sviluppato e un burro plastico a temperatura controllata.
Alterna una piega (a 3 o a 4) con un riposo.
Fai attenzione alla pressione durante la laminazione: troppa forza distrugge gli strati, troppo poca li rende irregolari.
Chiusura croissant piega: il momento della formatura
La chiusura del croissant avviene dopo l’ultima piegatura e stesura. L’impasto viene tagliato, arrotolato e chiuso per dare forma al classico cornetto. Una buona chiusura evita aperture in cottura e garantisce un risultato esteticamente impeccabile.
Quanti strati ha un croissant perfetto?
Quanti strati ha un croissant? Dipende dal tipo e dal numero di pieghe eseguite durante la laminazione.
Ecco una guida di riferimento:
Tipo di piega
Numero di pieghe
Strati ottenuti
Piega a 3 × 2 volte
2
27 strati
Piega a 4 × 2 volte
2
49 strati
Piega a 3 × 3 volte
3
81 strati
Piega a 5 × 2 volte
2
oltre 70 strati
Naturalmente, più strati significano un prodotto più friabile e stratificato, ma richiedono maggiore precisione nella lavorazione.
Per ottenere un croissant ben sfogliato, il tipo di farina gioca un ruolo fondamentale. Le farine F Maiuscola e 00 Croissant Molino Rachello sono studiate per garantire elasticità, resistenza e tenuta in laminazione anche in lavorazioni lunghe, e prodotti innovativi come quelli salati.
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